Monet e "l'attimo fuggente"

Il maestro francese dipingeva all’aria aperta per catturare la luce e il movimento nel loro fluire, fermando sulla tela l'istantaneità di una visione prima che il tempo la dissolvesse.

Claude Monet, Impressione, levar del sole, 1872.


Claude Monet, padre dell’Impressionismo, descrive con una sua famosa frase la sua esperienza di pittura all’aria aperta. Non si tratta solo di osservare la natura, ma di catturarne il movimento e l’istante che passa, senza lasciarlo filtrare troppo dalla mente.

"So ormai per esperienza, che è piuttosto utile dipingere all'aria aperta, catturare il movimento e soprattutto l'attimo fuggente, dipingere cioè istante dopo istante, nel modo più completo, trasferendo sulla tela le emozioni provenienti dalla natura, senza che esse, analizzate troppo dalla mia mente siano trasfigurate".
Claude Monet

Questa riflessione rivela la sua concezione dell’arte: dipingere non è riprodurre fedelmente la realtà, ma restituire l’impressione immediata che essa suscita. L’“attimo fuggente” diventa il cuore della sua pittura: luce, colore e sensazione colti nel loro fluire, prima che la mente li irrigidisca. È così che nasce l’Impressionismo, una pittura che vive del presente e della sua vibrazione.

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