Cennino Cennini e le antiche botteghe

L’arte come disciplina e virtù.

Nel suo celebre Libro dell’Arte, scritto tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, Cennino Cennini ci offre non solo consigli tecnici, ma anche un vero e proprio codice morale per chi intraprende la via della pittura. L’apprendista, prima ancora di impugnare il pennello, deve rivestirsi di virtù.

"Adunque, voi che con animo gentile sete amadori di questa virtù, principalmente all'arte venite, adornatevi prima di questo vestimento: cioè amore, timore, ubbidienza e perseveranza. E quanto più tosto puoi, incomincia a metterti sotto la guida del maestro a imparare; e quanto più tardi puoi, dal maestro ti parti".
Cennino Cennini (1370-1440)

Queste parole ci riportano all’atmosfera delle antiche botteghe, dove l’arte era insegnata come disciplina di vita, fondata sul rapporto maestro–allievo e sulla trasmissione di valori oltre che di tecniche. La pittura non era soltanto mestiere, ma un cammino di formazione interiore, che richiedeva dedizione e rispetto.

Altri articoli dal blog