Gianfranco De Meo

La furbizia di Tintoretto

Ogni dipinto ha la sua storia e quella dell'ovale intitolato “San Rocco in gloria”, eseguito dal veneto Jacopo Robusti detto Tintoretto (1518-1594), ne ha una davvero interessante. Quest'opera realizzata dall'artista per la Scuola di San Rocco a Venezia gli portò davvero grande fortuna. Dipingere per le Scuole nella città lagunare era sempre un grande onore per un pittore, perché tra le loro molte attività vi era anche quella di occuparsi di magnificenza artistica.

Nel 1562 la Scuola di San Rocco (per la quale Tintoretto desiderava lavorare fin dall'inizio della sua carriera) indì un concorso per la realizzazione della decorazione del soffitto della sala principale dell'Albergo. Agli artisti che vi parteciparono furono chiesti dei disegni da far analizzare alla giuria, ma Jacopo riuscì a scoprire quali erano le dimensioni esatte che doveva avere il dipinto finito, così invece di un bozzetto realizzò un'opera completa e riuscì ad appenderla di nascosto nella sua collocazione definitiva.

La giuria non se la sentì di far rimuovere un tale capolavoro dal soffitto e alla fine affidò all'artista anche altre commissioni di dipinti per decorare le pareti dell'Albergo. Gli altri concorrenti protestarono, ma Tintoretto rispose che quello era il suo modo di fare bozzetti, così si aggiudicò l’appalto. Ancora oggi è possibile vedere la tela di Tintoretto posizionata al suo posto, al centro del soffitto.