Una delle domande che mi viene posta più frequentemente è: "come faccio a trasferire il disegno sulla tela prima di dipingere?"
La risposta non è scontata come sembra, perché in realtà esistono due filosofie completamente diverse di approccio alla pittura, ognuna con le sue caratteristiche e i suoi vantaggi.
Disegno preparatorio vs pittura diretta
La distinzione fondamentale non riguarda tanto la tecnica specifica, quanto piuttosto il modo di concepire l'inizio del dipinto:
• da una parte c'è l'approccio classico del disegno preparatorio: si traccia sulla tela la composizione con matita, carboncino, o colore diluito, o anche senza diluire, per poi procedere con la pittura nello sviluppo successivo;
• dall'altra c'è la pittura diretta: colore su tela bianca, senza disegno sottostante, dove il pennello stesso costruisce forme e volumi fin dal primo momento.
L'approccio del disegno preparatorio
Questo metodo prevede di tracciare sulla tela le linee principali della composizione prima di iniziare a dipingere.
Come si fa:
• con carboncino o matita, abbozzando il disegno direttamente su tela. Di base ogni pittore dovrebbe essere capace di procedere in questo modo;
• con un pennello usato per disegnare e con colore diluito direttamente su tela (di solito terra d'ombra oppure terra di Siena bruciata), usato come un carboncino o una matita;
• con un cartone, cioè un disegno preparatorio su carta, che posto sulla tela permette di trasferire il disegno con il classico spolvero, oppure con una semplice carta grafitata, simile alla carta carbone;
• con la quadrettatura (griglia), per riportare fedelmente le proporzioni da un bozzetto o da una foto molto complessi;
• con l'episcopio, un proiettore di immagini per artisti.
Il vantaggio principale è il controllo: sai dove andrai a posizionare ogni elemento, puoi correggere facilmente la composizione e hai una mappa da seguire mentre dipingi.
È particolarmente utile per composizioni complesse, ritratti istituzionali dove la somiglianza è fondamentale, o quando si lavora su commissione e non ci si può permettere errori di impostazione.
La pittura diretta
Qui il pennello diventa al tempo stesso strumento di disegno e di colore. Non c'è una traccia preliminare: si costruisce l'immagine direttamente con il colore, affidandosi all'osservazione e al gesto intuitivo.
Come diceva Joaquín Sorolla: "Il primo colpo di pennello è sempre il più sincero".
Questo approccio richiede maggiore sicurezza e capacità di osservazione, ma offre una freschezza e una spontaneità difficili da ottenere con un disegno preparatorio. È il metodo prediletto per studi dal vero, paesaggi en plein air e in generale quando si cerca immediatezza espressiva.
Quale Scegliere?
Non esiste un metodo migliore in assoluto. Anche i grandi maestri hanno usato approcci diversi secondo le necessità: Velázquez spesso dipingeva direttamente, mentre Leonardo preparava studi preliminari dettagliatissimi e iniziava dal disegno. Gli impressionisti privilegiavano la pittura diretta, mentre i fiamminghi costruivano accurati disegni sottostanti.
La scelta dipende da diversi fattori:
• Il soggetto: un ritratto formale richiede più controllo di uno studio di paesaggio
• L'esperienza: chi inizia trova più sicurezza nel disegno preparatorio
• Lo stile: un approccio impressionista suggerisce pittura diretta, uno più accademico può beneficiare del disegno
• L'obiettivo: uno studio veloce permette più libertà di un'opera su commissione
Un percorso di crescita
La mia esperienza nell'insegnamento mi ha mostrato che è importante padroneggiare entrambi gli approcci. Il disegno preparatorio aiuta a costruire sicurezza e comprensione della composizione, fondamentali per chi inizia. La pittura diretta sviluppa l'osservazione immediata e la sicurezza del gesto, qualità essenziali per la maturità artistica.
Con il tempo, molti pittori trovano un equilibrio personale: usano il disegno preparatorio quando necessario, ma si concedono sempre più spesso la libertà della pittura diretta, specialmente negli studi e nelle opere più personali.
Conclusione
La domanda "come riporto il disegno sulla tela?" contiene in sé una scelta più profonda: come voglio approcciarmi a questo dipinto? Con la sicurezza di una mappa tracciata o con il coraggio della scoperta immediata?
Entrambe le strade sono valide e artisticamente legittime. L'importante è comprendere che non si tratta di una regola rigida, ma di strumenti diversi nel tuo bagaglio tecnico. Con l'esperienza, svilupperai la sensibilità per capire quale approccio usare in ogni situazione e avrai la libertà di scegliere consapevolmente come iniziare ogni nuovo dipinto.
Il vero segreto sta nella qualità dell'osservazione e nella capacità di tradurre ciò che vedi in forme e colori sulla tela, ma soprattutto nella capacità di disegnare senza artifici tecnici come quadrettatura ed episcopio, il resto è tecnica al servizio della visione.
(Nella foto: Joaquín Sorolla, Pomeriggio sulla spiaggia a Valencia, 1904)